Tramite l’impiego di opportune telecamere strategicamente posizionate e l’integrazione con sistemi di comunicazione e registrazione, la videosorveglianza consente di vigilare da remoto luoghi, persone, macchinari o qualsiasi altro bene, al fine di intervenire rapidamente ed efficacemente qualora fosse necessario.
È bene rilevare che si distinguono oggi vari livelli di videosorveglianza e che non tutti sono utili a fini processuali per l’identificazione di intrusi:
1. Osservazione: a questo livello non è possibile attivare algoritmi di motion-detection, cioè di riconoscimento del movimento, né d’indagine somatica.
2. Rilevazione: risoluzione minima perché un operatore possa individuare posizione e direzione dell’intruso, in questo caso si possono attivare sistemi di motion-detection.
3. Riconoscimento: a questa risoluzione è in genere possibile riconoscere una persona nota o comunque rilevare dettagli importanti come taglio dei capelli, scarpe ecc.
4. Identificazione: massimo livello, mediante il quale è possibile estrarre dettagli somatici di uno sconosciuto per realizzarne un identikit.
In conseguenza, infatti, della natura dell’oggetto da sorvegliare e delle esigenze dell’interlocutore, di volta in volta si rende necessario progettare sistemi di sorveglianza che impieghino tecnologie opportune e appropriate allo scopo, nonché integrarle con altri sistemi più o meno complessi, come ad esempio i sistemi anti intrusione, tipicamente abbinati nella vigilanza privata.